lunedì 4 marzo 2019

Perchè l'onomastica.


Perché l’onomastica.

L’inizio di uno studio rigoroso e sistematico dell’antroponomastica si può far risalire all’opera di E. De Felice (Dizionario dei cognomi italiani - DCI) uscita nel 1978.
Scrive a tal proposito G. Caracausi nel primo volume del suo “Dizionario onomastico della Sicilia” (I, XXV): “Da quando l’onomastica ha assunto la dignità e il rigore di scienza storico-comparativa, è stato spesso e autorevolmente ripetuto come sia necessario raccogliere il più gran numero di testimonianze documentarie per risalire … alla forma più antica del nome sottoposto ad analisi per non cedere al fascino di assonanze ingannevoli”.
Da ciò si evince il ruolo importantissimo della storia per l’antroponomastica. Scrive infatti De Felice nella Introduzione alla sua opera (p. 11) : “Il linguista – e necessariamente specialista di onomastica - … è ben consapevole di fare sincronia e insieme diacronia, descrizione e insieme storia, e di fatti o processi non esclusivamente e a volte neppure prevalentemente linguistici, ma anche culturali, sociali e economici e quindi politici, e anche di geografia umana.”
L’onomastica, come del resto la toponomastica, si caratterizza per l’assenza di funzione significativa, ma mentre la prima è mobile per cui è difficile individuarne il centro di diffusione, la seconda è statica. Diversa è anche la loro produttività: molto sviluppata la prima con molti alterati, derivati, ecc., quasi nulla quella della seconda. (Caracausi, I, XXVI).

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