venerdì 15 dicembre 2017

Considerazioni sulla onomastica moderna



Alcune considerazioni sul ruolo della onomastica moderna tratte da E. De FELICE,  Dizionario dei cognomi italiani, Mondadori, 1978

I nomi propri di persona, nomi individuali e cognomi, hanno perso, ormài da molti secoli, ogni funzione significativa linguistica, e quindi il loro etimo, il loro fondamento e significato lessicale - se sussiste -, non ha più alcun ruolo, alcun rilievo o interesse; la loro funzione è ormai esclusivamente identificativa, extralinguistica:  i nomi e i cognomi sono etichette che identificano all'interno di una collettività rispettivamente un individuo e un gruppo familiare (o un individuo come appartenente a un gruppo familiare). p. 10
Per i cognomi non esiste più alcuna possibilità di scelta almeno dall'ultimo Medio Evo e dal Rinascimento, da quando cioè l'insorgere e l'affermarsi per larghi strati delle collettività di più complesse e rigorose istituzioni e procedure sociali, sia civili (economiche, amministrative, guridiche e notarili) sia religiose, hanno comportato l'obbligo - poi sancito e regolato per legge - della immutabilità del cognome.
Consegue, da queste premesse, che il significato e il valore dei nomi e dei cognomi è, a partire dall'ultimo Medio Evo, soltanto sociale, economico e culturale.
Il linguista - e necessariamente specialista di onomastica - che responsabilmente tenta un'opera d'insieme sull'antroponimia di una grande collettività contemporanea è ben consapevole di fare sincronia e insieme diacronia, descrizione e insieme storia, e di fatti o processi non esclusivamente e a volte neppure prevalentemente linguistici, ma anche culturali, sociali e economici e quindi politici, e anche di geografia umana. p. 11

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