domenica 3 novembre 2019

Cognomi romagnoli di origine barbarico-germanica - Introduzione


Giovanni Vezzelli – Cognomi romagnoli di origine barbarico-germanica  (Introduzione)
Perché i cognomi di origine barbarico-germanica in Romagna? Perché proprio in una regione che nel nome stesso porta indissolubile il marchio di Roma e nella quale toponomastica, antroponimia e dialetto sono improntati, forse più che altrove, alla cultura classica, comprendendo in questa accezione anche quel greco-bizantino che fu eredità dell’Esarcato?
La risposta non è semplice ma si potrebbe ricordare che Ravenna fu per un tredicennio sede del governo del “patricius” Odoacre, barbaro di nazione scira, che intorno ad essa ebbe luogo la sua ultima e disperata difesa dall'assalto degli Ostrogoti di Teodorico i quali poi, vinto ogni ostacolo, instaurarono in Italia un regno che, pur tra gli alti e bassi del tremendo conflitto gotico-bizantino (535/553), durò circa sessant'anni.
Durante questo periodo la Romagna fu teatro centrale degli eventi e Ravenna, la città imperiale, subì assedi e devastazioni ma fu anche abbellita con edifici e  preziosissime opere d'arte. Linguisticamente, il latino tardo-imperiale dovette assumere molte parole e concetti nuovi da questa cultura gotica tanto dissimile, soprattutto per il fatto che i padroni barbari rifiutarono tenacemente di esprimersi nell'idioma dei conquistati. Poi i Bizantini recuperarono la Romagna la quale segnò di nuovo, per più di 200 anni, il confine tra la civiltà classica e le ondate longobarde, dove si sviluppò e nel contempo si arricchì il latino, oltre che con forme greche, anche di longobardismi.
Vennero in seguito anche i Franchi e si ebbe una nuova trasfusione di termini e corrispondenti modi di vivere semi-barbarici nel corpo linguistico e sociale dell'Italia del tenpo: anche allora la Romagna fu e lo rimase lungo tutto il travaglio di quei secoli, uno dei punti cruciali della lotta per il potere. Proprio per tutto questo, e ciò valga come risposta alla domanda iniziale, è giustificabile una ricerca del genere; proprio per il valore quasi paradigmatico del materiale linguistico romagnolo che presenta, a scavare tra gli strati linguistici sovrapposti, elementi panitaliani accanto ad altri specificamente barbarico-germanici.

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